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Borgo Grappa prima di Borgo Grappaveduta di Borgo Grappa

Il progetto di bonifica redatto dal governo nazionale nel 1929 prevedeva nella nostra zona la strada Litoranea, intersecata dal prolungamento verso il mare della strada Migliara 45: all'incrocio tra questi due assi viari venne edificato un villaggio operaio, in località fino ad allora chiamata Porcareccia di S. Donato (toponimo attestato a partire dal secolo XVIII); ricoperta da un bosco ceduo, che faceva parte della  Macchia della Vozza, si dovette per prima cosa procedere allo sgombero del terreno dalle piante e ceppaie che lo ricoprivano.

In prossimità del nuovo villaggio operaio era la località denominata Casale dei Pini, denominazione derivata da quattro piante messe a dimora nei pressi di un fabbricato appartenente a casa Caetani, che possedeva nei paraggi la nota Villa Fogliano, ove esistevano gruppi di capanne abitate da persone provenienti dalla Ciociaria, che si dedicavano principalmente all’allevamento del bestiame che pascolava nelle boscaglie circostanti. Nella cappella di Villa Fogliano, ancor’oggi esistente, veniva celebrata settimanalmente l’Eucarestia da un canonico della cattedrale di Sezze, che scendeva in queste zone la domenica mattina e veniva ospitato dai Caetani fino al giorno seguente, quando faceva ritorno a Sezze a bordo di un calesse.

BonificaI lavori di costruzione del nuovo villaggio vennero iniziati nella primavera del 1929: sorsero la casa del capo-azienda, quella del medico, il forno, la caserma dei reali carabinieri, la scuola, la casa per i guardiani idraulici, la dispensa, l’ufficio postale, un salone per dopo-lavoro e relativi alloggi, la chiesa e la cabina elettrica con sovrastante il serbatoio dell’acqua potabile.

Nelle immediate vicinanze passava il Rio Martino, il cui fondo in due punti (Passo del mal consiglio e Passo del tradimento) si presentava interrato tanto da permetterne la traversata da una parte all’altra.

Quando, verso la fine del 1931, la costruzione del nuovo villaggio era da poco ultimata, vi presero dimora i primi tecnici ed operai, che procedettero alla prima, intensa opera di bonifica. Durante lo scavo effettuato per l’apertura di un alveo del collettore delle acque medie vennero messi in luce resti di tombe romane, anfore e piccoli capitelli: non per nulla, nei pressi del tracciato dell’attuale strada Litoranea, esisteva la via Saveriana, realizzata in epoca romana.

 

La parrocchia di S. Giuseppela chiesa di S. Giuseppe

La chiesa di Borgo Grappa venne costruita su progetto dell'ing. GuidoTirelli (Reggio nell'Emilia 1883 - Barcellona 1940) per gli operai addetti al cantiere di rio Martino durante la bonifica delle Paludi pontine.

La chiesa è stata benedetta da mons. Giuseppe Marazzi (1875-1933), vescovo titolare di Oropo, ausiliare di Albano (1928-1933) e amministratore apostolico della diocesi di Velletri (1931-1933), nella cui giurisdizione si trovava tale località.

Con l’andare degli anni e con l’aumento della popolazione si sono resi necessari lavori di consolidamento dell’edificio e, nel 1969-1972, si è provveduto anche ad allungare il corpo della chiesa e ad ampliare la sacrestia: un progetto dell’ing. Bevilacqua di Velletri ha trasformato l’impianto della chiesa da croce greca a croce latina.

Le misure attuali sono: m. 22 di lunghezza, m. 11 di larghezza del transetto, m. 5, 40 larghezza della navata.

La parrocchia  - «ubi vicus est qui vetere appellatione "Casal dei Pini" renunciabatur, nunc vero "Borgo Grappa" dicitur», recita l'atto ufficiale -  è stata istituita con decreto del card. Enrico Gasparri (1871-1946), vescovo di Velletri (1933-1946), l’1 gennaio 1937. Ha ottenuto il riconoscimento agli effetti civili con decreto n. 2470 del re Vittorio Emanuele III del 2 dicembre 1937, registrato alla Corte dei conti l’8 febbraio 1938. In data 10 novembre 1988 è stata iscritta nel Registro delle persone giuridiche del tribunale di Latina al n. 165, ai sensi dell’art. 6 della legge 20 maggio 1985, n. 222.

La comunità parrocchiale di Borgo Grappa fino al 12 settembre 1967 ha fatto parte della diocesi suburbicaria di Velletri: a partire da quella data è stata annessa alle diocesi “aeque principaliter unitae” di Terracina-Latina, Priverno e Sezze. Con la ristrutturazione delle foranie della diocesi disposta da mons. Domenico Pecile (1983-1998) con decreto del 18 gennaio 1986, la parrocchia di S. Giuseppe - che apparteneva alla forania di Latina borghi - è entrata a far parte della forania di Latina.

All'inizio l'assistenza religiosa veniva assicurata dalla comunità di Latina della Società salesiana di san Giovanni Bosco; lo sappiamo, tra l'altro da una lettera scritta  il 27 dicembre 1938 da mons. Salvatore Rotolo (1881-1969), vescovo titolare di Nazianzo ed ausiliare di Velletri, diretta alla sacra Congregazione concistoriale in cui, tra l'altro Rotolo specificava che «A Littoria dimorano quattro sacerdoti Salesiani, i quali prestano assidua e vigilante cura religiosa a tutti i coloni dell'Agro Pontino, soggetti alla giurisdizione della Diocesi di card. Clemente MicaraVelletri (...). Tuttavia, ogni sabato e tutte le vigilie delle feste di precetto, dalla Casa di Via Marsala in Roma si partono tre Sacerdoti Salesiani e pernottano a Littoria, adattandosi alla meglio per mancanza (...) di casa capace, e passano nei vari Borghi l'intera giornata successiva per l'assistenza religiosa nelle varie località». Sempre in questo periodo conosciamo i nomi dei sacerdoti che lavorano a Latina e nei borghi; essi sono don Carlo Torello, parroco di S. Marco, e il suo vice-parroco don Biancofiore; don Lippi, cappellano di Borgo Podgora; don Carlo Frigo, cappellano di Borgo Sabotino; don Antonio De Bonis, cappellano di Borgo Carso; don Ettore Cianfriglia, cappellano di Borgo San Michele; don Giulio Morelli, cappellano di Borgo Grappa. A seguito della istituzione giuridica della parrocchia continuarono ad occuparsene i Salesiani, ma con la nomina ufficiale di parroci “ad hoc”: si susseguirono così don Antonio De Bonis, don Giulio Morelli, don Luigi Tocci.

Il 1° ottobre 1941 venne nominato il primo parroco appartenente al clero diocesano: don Federico Riondato (1907-2001), che ha retto la parrocchia fino al 1980: il 1° giugno di quell’anno ne veniva nominato parroco don Gianfranco Massarotto, che l’ha guidata fino al 1998. Dal 1° maggio 1998 al 2001 ha retto la comunità - come amministratore parrocchiale - don Fabio Massimo Fiorini. Don Massimiliano Di Pastina è l’attuale pastore (amministratore parrocchiale dal 1° settembre 2001, ha fatto il suo ingresso in parrocchia il 23 settembre; è parroco dal 1° febbraio 2010).

 

I pastori

don Luigi Tocci (1937)

Il primo parroco di Borgo Grappa è nato a Marino (Roma) il 13 febbraio del 1909 da Francesco e da Margherita Massotti. Appartenente alla Congregazione salesiana di san Giovanni Bosco (Salesiani), inizia il noviziato nel 1925 a Genzano (Roma): nel 1926 emette la professione semplice, nel 1932 quella solenne; il 20 aprile 1935, infine, è ordinato presbitero a Roma. Istituita la nuova parrocchia di Borgo Grappa nel 1937, don Antonio De Bonis ne fu nominato primo parroco ma, per motivi a noi sconosciuti, ne dimise ben presto la cura: è probabile che sia stato chiamato dai superiori della congregazione ad altro incarico.

 

don Antonio De Bonis (1937)don Antonio De Bonis

Nato a S. Giovanni Rotondo (Foggia) il 2 marzo del 1896, Antonio De Bonis inizia ben presto la formazione all'interno della Congregazione salesiana di san Giovanni Bosco: entratovi a Genzano nel 1911, nel 1918 emette a Frascati la professione religiosa solenne e viene ordinato presbitero a Roma nel 1921 dal card. Giovanni Cagliero, vescovo di Frascati. All'interno della congregazione lavora subito con il mondo giovanile (1921-196): ma questa iniziale attività, in cui i superiori lo ritenevano particolarmente versato, cedette il posto, a partire dal 1926 e praticamente fino alla sua morte, alla gestione economica ed amministrativa dell'Ispettoria romana: per decenni dedicò totalmente i talenti ricevuti per risolvere i problemi delle case salesiane. Succede nel 1937 al primo parroco di Borgo Grappa, dove si recava dalla residenza salesiana di S. Marco a Latina. De Bonis è morto a Roma il 13 marzo 1982.

 

don Giulio Morellidon Giulio Morelli

Salesiano, era nato a Genazzano (Roma) il 9 settembre 1909. Rimasto ben presto orfano, nel 1920 entrò nell'istituto salesiano di Genzano ove, dopo aver compiuto la formazione e il tirocinio a Roma ed a Lanusei (Nuoro) emette la professione religiosa solenne (1931) e riceve il presbiterato il 23 settembre 1933. Svolse la sua attività sacerdotale in numerose case salesiane e per questo raccolse a Borgo Grappa l'eredità del suo confratello don Antonio De Bonis.

 

don Federico Riondato (1941-1980)

Nato a Massanzago (Padova) il 20 dicembre 1907 da Girolamo e da Emerenziana don Federico RiondatoPerin, primo di nove figli, dopo aver frequentato a Treviso il Seminario diocesano, passò a Piacenza presso l'istituto dei Missionari scalabriniani e completò il percorso di studio a Venezia, nel Seminario patriarcale. Venne ordinato presbitero il 30 giugno 1935 nella chiesa del Salvatore alla Giudecca da mons. Giovanni Jeremich (1875-1948), vescovo titolare di Berissa ed ausiliare di Venezia (1929-1948). Dopo una breve esperienza pastorale a Jesolo (Venezia), raggiunse i parenti trasferitisi nell'Agro pontino da poco bonificato: incardinato nella diocesi suburbicaria di Velletri, il primo ottobre 1941 divenne parroco di Borgo Grappa, reggendo la parrocchia fino al 31 maggio 1980. Nominato quindi canonico del Capitolo della collegiata dei S.S. Pietro e Paolo di Cori, la sua malferma salute ne consigliò l'accoglienza presso la Casa per il clero di Acquaviva di Nerola (Roma), successivamente trasferita a Fontecchio (L'Aquila): qui don Federico  - decano del clero della diocesi di Latina cui apparteneva dal 1967 -  è deceduto la sera del 31 dicembre 2001. Le esequie sono state celebrate nella chiesa parrocchiale di Borgo Grappa il 2 gennaio 2002 e le sue spoglie riposano nella cappella del Cimitero comunale di Latina.

 

don Gianfranco Massarotto (1980-1998)

Veneto di Trebaseleghe (Padova), don Gianfranco è nato il 10 febbraio del 1938. Entrato nella congregazione religiosa dei Figli di S. Gaetano, venne ordinato sacerdote il 27 giugno 1965 a Fellette di Bassano del Grappa. Trasferitosi nel Lazio, dopo una breve esperienza pastorale a S. Severa (Roma), Cisterna di Latina è stato il suo primo campo di lavoro nella diocesi di Latina. Ottenuta l'incardinazione, è stato parroco di S. Lorenzo a Crocemoschitto di Sezze fino al 1980: il 1° giugno di quell'anno è succeduto a don Riondato nella guida della parrocchia di S. Giuseppe, che ha animato con dedizione per diciotto anni, fino al 30 aprile 1998. Quindi, dopo un anno a Priverno (concattedrale di S. Maria), è stato parroco di Borgo Montenero, successivamente cappellano del Cimitero comunale di Latina e quindi parroco di Madonna di Loreto, dove si trova tutt'ora.

 

don Fabio Fiorini (1998-2001)don Fabio Fiorini

Nato a Terrracina il 9 ottobre 1962, dopo gli studi superiori è entrato nel Seminario regionale di Anagni, da cui è uscito baccelliere in teologia; ordinato presbitero a Terracina il 1° luglio 1989 nella chiesa parrocchiale di S. Domenico Savio da mons. Domenico Pecile (1983-1998), don Fabio è stato prima vicario parrocchiale di Latina scalo, poi a Cisterna di Latina (parrocchia di S. Maria Assunta in cielo), quindi parrocco di Borgo S. Michele (1995). In seguito al trasferimento di don Gianfranco Massarotto, a partire dal 1° maggio 1998 Fiorini ha guidato la parrocchia di Borgo Grappa come amministratore parrocchiale. Il ministero di don Fabio è coinciso con gli anni dolorosi della incertezza circa la presenza stabile di un parroco nella nostra parrocchia. Nel 2001 è stato trasferito a Cori, come parroco dei S.S. Pietro e Paolo; attualmente si trova a Torino.

 

don Massimiliano Di Pastina

Nato a Sezze il 20 gennaio 1967, ha frequentato il Liceo classico statale a Sezze e, dopo un anno di giurisprudenza presso l'università degli studi di Roma, nel Seminario regionale di Anagni ha seguito il corso degli studi filosofici-teologici (conseguendo il baccellierato in teologia), perfezionandoli in storia ecclesiastica a Roma (pontificia Università Gregoriana). Mons. Domenico Pecile (1983-1998) gli ha conferito l'ordinazione presbiterale nella cattedrale di Sezze il 2 luglio 1994; vicario parrocchiale di S. Maria Goretti di Latina (1994-2001), il 1° settembre 2001 è stato nominato amministratore parrocchiale di Borgo Grappa, divenendone parroco il 1° febbraio 2010.

 

 

Per saperne di più

Non esistono a tutt’oggi pubblicazioni monografiche riguardanti la parrocchia di Borgo Grappa.

In occasione del 50° di fondazione del borgo è stato edito l’opuscolo Borgo Grappa e i suoi cinquant’anni. Raccolta di articoli, testimonianze a cura del Gruppo Culturale “La Torre”, [Cecchina 1982]. Notizie generali, in cui vengono pubblicate note su Borgo Grappa e sulla parrocchia, si trovano in AA. VV., I borghi dell’Agro pontino, [Latina] 2001, in F. DE MEI, La Chiesa e Parrocchia di S. Marco in Latina (1933-1983), Latina 1983 e in M. VITTORI-L. FEDELI, Borgo Grappa già Casal dei Pini, [Latina 2001]; maggiore attenzione alla realtà religiosa in C. CIAMMARUCONI, Un clero per la «città nuova». I Salesiani da Littoria a Latina, Roma 2005. In occasione del 50° di ordinazione presbiterale del parroco emerito, la parrocchia ha pubblicato l’opuscolo di G. MASSAROTTO, Don Federico Riondato: un pioniere impareggiabile, [Cecchina 1985].